SNAI 2014-20

1. La Strategia nazionale delle Aree interne

La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) è la principale politica strategica dell’Italia per contrastare il declino demografico e sostenere la competitività socioeconomica di quei territori lontani dai poli dei servizi essenziali. Queste aree, definite “interne”, sono caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di servizi pubblici essenziali come salute, scuola e mobilità, ma sono spesso ricche di patrimonio agro-forestale, ambientale, paesaggistico e culturale.
La SNAI introduce un nuovo modo di rappresentare il paese, superando la tradizionale suddivisione geografica in pianura-montagna o costa-interno, e adottando una visione dinamica che considera il rapporto tra i centri di offerta servizi essenziali e le aree interne. Gli obiettivi a breve termine della strategia includono l’adeguamento della quantità e qualità dei servizi essenziali di citta e la promozione di nuove opportunità di occupazione attraverso interventi mirati di sviluppo locale. Le risorse nazionali sono destinate al primo obiettivo, mentre i fondi comunitari (FESR, FSE, FEASR, FEAMP) sono assegnati dalle regioni per il secondo obiettivo. L’obiettivo di più lungo periodo della SNAI, ossia quello di invertire, o almeno contenere, le attuali tendenze demografiche delle aree interne del Paese, è interpretato in senso ampio e si declina nella costruzione in questi territori delle condizioni di vivibilità ed opportunità che ogni cittadino ha diritto di godere.

 

2. I caratteri innovativi della SNAI

La Strategia per le Aree Interne ha portato, per la prima volta a livello nazionale, una serie di innovazioni culturali e metodologiche nella programmazione e pianificazione dello sviluppo territoriale. Le principali innovazioni sono state:

a) l’elaborazione del Documento di Strategia d’Area, che sviluppa una visione di medio-lungo periodo attraverso interventi operativi selezionati in modo concertato, evitando la frammentazione dei progetti e integrando diverse fonti di finanziamento;

b) la scelta di lavorare attraverso coalizioni territoriali, superando le divisioni locali e sviluppando una Strategia d’Area condivisa. Il cosiddetto “pre-requisito associativo della SNAI” sostiene il rafforzamento della gestione associata di funzioni fondamentali tra i Comuni della coalizione e la formazione di associazioni intercomunali stabili, per definire dal basso un proprio modello di organizzazione per attuare la SNAI e cogliere anche nuove opportunità;

c) la terza innovazione riguarda la dotazione di fondi per attività di assistenza tecnica, che ha messo a disposizione dei territori delle Aree interne competenze altamente specializzate. Economisti, progettisti, università e project manager hanno affiancato la cabina di regia tecnico-politica, portando innovazione nelle amministrazioni locali e qualificando l’azione sovracomunale, spesso innescando ulteriori progettualità di area vasta.

 

3. L’Area interna “Garfagnana, Lunigiana, Media Valle del Serchio, Appennino Pistoiese” 

L’Area interna “Garfagnana, Lunigiana, Media Valle del Serchio, Appennino Pistoiese” è stata attivata come “area-pilota” della programmazione SNAI 2014-20 (Accordo di programma quadro APQ sottoscritto il 30.11.2020) e confermata nella programmazione 2021-27 (vedi pagina dedicata). L’Area caratterizzata dalla vasta estensione territoriale: nel ciclo 2014-20 comprende 38 comuni suddivisi tra “area progetto” e “area strategia”, organizzati in 4 unioni di comuni, ricadenti su 3 province, 2 aree parco (Parco Regionale delle Alpi Apuane e Parco Nazionale dell’Appennino Tosco emiliano), 2 GAL, e una popolazione di circa 108.000 abitanti.

 

Individuazione dei comuni dell’Area interna nel ciclo 2014-20: in giallo scuro comuni” area progetto” e in giallo chiaro comuni “area strategia”.

 

4. La Strategia 2014-20 dell’Area interna “Garfagnana, Lunigiana, Media Valle del Serchio, Appennino Pistoiese” 

Un territorio più facilmente fruibile da chi vi abita consente di creare le condizioni per la permanenza della popolazione, quindi della salvaguardia della cultura e dell’identità dei luoghi. Cultura ed identità sono la ricchezza del territorio e contribuiscono a renderlo attraente, quindi competitivo (vantaggio competitivo sostenibile) per l’utenza turistica, vero principale volano di sviluppo per l’economia e l’occupazione. Identità è cultura, è biodiversità, è tradizione, è gastronomia e produzioni tipiche, è paesaggio, è ambiente, è valorizzazione sostenibile delle risorse. Allo stesso tempo tutto ciò che incarna i valori identitari può diventare occasione per la crescita e la formazione che costituiscono le basi per i processi innovativi necessari per garantire il futuro, per raccontare e raccontarsi al mondo. Nell’ambito della strategia di sviluppo basata dunque sulla sostenibilità e sulla conservazione della vitalità delle comunità rurali, si riconosce nel turismo l’importante motore dello sviluppo locale integrato e coerente con i settori dell’agricoltura, dell’artigianato, della valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, dei servizi. 

La strategia affronta i due livelli tematici (asset) cercando di cogliere ed evidenziare come da una parte le condizioni socio economiche e, dall’altra, le caratteristiche peculiari dell’area, possono in realtà individuare nel principio di identità e appartenenza una potenziale leva di sviluppo. 

1- Una strategia di rafforzamento dei servizi in tema di mobilità, istruzione e sanità in cui, anche con il supporto delle nuove tecnologie, si dia spazio al coinvolgimento attivo della popolazione ed al superamento delle distanze;

2- Traiettorie di sviluppo sostenibile che mettono al centro il rafforzamento dei caratteri identitari dei luoghi ed il policentrismo delle risorse disponibili, in grado di divenire il forte attrattore turistico dell’area. 

Con le diverse azioni la strategia mira ad invertire un percorso che sta via via impoverendo il territorio, cercando, in primis, a contenere lo spopolamento, ma anche a rendere agli abitanti il motivo e l’orgoglio di appartenere al territorio, ai giovani opportunità per restare, e creare occasioni per aprirsi al mondo, un mondo che vuole ascoltare e vivere un territorio che ha molto da raccontare.

>Scarica il Documento di strategia d’Area 2014-20

> Scopri gli interventi finanziati

5. Il modello di governance dell’Area interna

L’ampiezza del territorio e la complessità del sistema istituzionale-amministrativo coinvolto hanno spinto alla costruzione di un modello di governance multilivello che vede al centro le Giunte delle quattro Unioni dei Comuni che nominano una Cabina di regia formata da un Sindaco delegato da ogni Unione (governance politica), con il supporto di un funzionario responsabile per ciascuna Unione (governance tecnica). La governance politica è coordinata dal rappresentante politico dell’Unione Comuni Garfagnana che svolge il ruolo di Ente capofila. La governance tecnica è coordinata da un servizio di supporto all’attuazione della Strategia: un gruppo di lavoro, composto da professionisti esterni e dalle strutture tecniche dei GAL, che si occupa delle attività di gestione operativa, animazione e monitoraggio. Ad oggi, l’esperienza della Cabina di regia è una vera e propria “bestpractice” che ha garantito l’efficace organizzazione delle attività e il raccordo tra le strutture delle quattro unioni, qualificandosi come strumento di condivisione e confronto tra le diverse realtà.

L’esperienza di programmazione SNAI è stata fondamentale per l’innesco di altri progetti di territorio come quello sulla “qualità dell’abitare”, sviluppato in maniera congiunta delle unioni di Garfagnana e Media Valle del Serchio, che ha ottenuto il finanziamento PNRR PINQuA e la partecipazione (e la vincita) del bando PNRR Green Community in Garfagnana e in Lunigiana.

 

6. Per saperne di più

> Visita la pagina dedicata sul sito del Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud

> Visita la pagina dedicata sul sito di Regione Toscana